NOTA DELLA REDAZIONE: l’argomento redatto dal nostro collaboratore, Carlo Melodia, viene pubblicato in diverse puntate
MEDICINA OMEOPATICA
di Carlo Melodia ((Medico chirurgo, Presidente, Direttore Didattico e Docente della LUIMO (Associazione per la Libera Università Internazionale Di Medicina Omeopatica), già Membro della Commissione Farmaci eMedicine non Convenzionali della F.N.O.M.C. e O. (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) e della Commissione Regionale per le Medicina non Convenzionali della Giunta Regionale della Campania, Membro della Commissione Scientifica del Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica (C.I.R.B.) dal luglio 2007.))
LA SCOPERTA DELLA MEDICINA OMEOPATICA COME METODO AUTONOMO
avviene alla fine di un travaglio guidato dalla consapevolezza di uomo di scienza e di cultura
C. F. S. Hahnemann (Meissen, 10 aprile 1755 – Parigi, 2 luglio 1843)
PREMESSA
NATURA E DEFINIZIONE DELLA MEDICINA OMEOPATICA((Alcuni Brani del presente articolo sono ricavati dallo stesso autore Carlo Melodia; Medico chirurgo, Biologo, docente della LUIMO (Associazione per la Libera Università Internazionale di Medicina Omeopatica) dal Cap. 31 Di La gestione tecnico-professionale della farmacia (volume primo e secondo) edito da Punto Effe Srl Via Boscovich, 61 20124 Milano Tel. 02.2022941info@puntoeffe.it www.puntoeffe.it Tutti i diritti sono riservati, nessuna parte del presente volume può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza l’autorizzazione scritta dell’Autore. Realizzazione redazionale e grafica Punto Effe Srl Finito di stampare nel mese di aprile 2012 da Grafteam Srl – Nuvolera (Bs)))
Allo scopo di ottemperare ad una corretta informazione, anche su richiesta delle Istituzioni
preposte, nazionali ed Internazionali, abbiamo in più occasioni fornito una definizione di medicina omeopatica da cui emerge l’autonomia sperimentale e clinica del metodo e il paradigma di riferimento come dalla definizione e dalle esemplificazioni che seguono.
La Medicina Omeopatica((“Carta di identità della Medicina Omeopatica” elaborata dai dottori Rodriguez e Del Giudice il 18/12/2001 in sede di Commissione della Regione Campania per le Medicine non Convenzionali.)), è un metodo sperimentale diagnostico clinico e terapeutico
basato sulla legge dei simili secondo cui è possibile curare un individuo malato utilizzando
sostanze che producono, in una persona sana, sintomi, rilevanti e caratteristici,
analoghi a quelli dello stato patologico individuale.
Questa definizione del metodo omeopatico, reiterata sin dal 1978, nel corso di convegni, rapporti
al Parlamento e nella costituzione di un position paper internazionale da presentare via
la LMHI (Liga Medicorum Homoeopathica Internationalis), alle strutture sopranazionali
sanitarie (OMS in primo luogo), rappresenta nella sua semplicità l’insieme dei comportamenti
che la comunità omeopatica realizza, per la cura del paziente, da oltre 200 anni.
Medici e medicinali che non seguono queste logiche, possono solo parzialmente fare
riferimento all’impianto concettuale e teorico della Medicina Omeopatica. Di seguito alcune
considerazioni che chiarificano la relazione tra le varie fasi sperimentali, diagnostiche e terapeutiche ed i principi su cui si basano.
La Medicina Omeopatica , nasce come scienza empirica tra il XVIII ed XIX secolo ereditando in parte la tradizione alchimista ed Ippocratica, ma inserendo una nuova concezione dell’ideale e della scienza medica. La Medicina Omeopatica considera l’uomo nella sua unità psicofisica emozionale, cioè come un sistema non solo capace di esplicare determinate funzioni, ma anche come un sistema capace di produrre emozioni, sentimenti, desideri, aspettative. La salute è una realtà multifattoriale di cui l’aspetto biologico ne costituisce solo una parte.
Lo stato di salute è espressione di un adattamento dinamico attivo ed evolutivo dell’individuo al suo ambiente, e dunque non rappresenta uno stato statico di “benessere”, ma uno stato di equilibrio prodotto dall’interazione soggettiva psico-fisica-emozionale con il mondo circostante. La modificazione dell’equilibrio dinamico adattativo dell’organismo, entro una soglia critica, determina la malattia.
La malattia è un cambiamento che coinvolge sempre l’individuo nella sua totalità.
In questa prospettiva la malattia costituisce un processo dinamico generale e non localizzato esclusivamente in organi o sistemi. La malattia, cronica o acuta, si esprime attraverso l’apparizione
di serie di sintomi oggettivi, soggettivi, reattivi, sia sul piano fisico che sul piano mentale
ed emozionale. La cura deve tenerne conto e mirare alla scomparsa della sintomatologia
totale e non solo alla scomparsa della patologia oggettivabile o accertata.
Principio di similitudine
La Medicina Omeopatica costruisce su basi sperimentali un sistema referenziale, Materia Medica
pura, in base a cui è possibile affrontare e successivamente curare i vari stati di malattia
che colpiscono l’individuo nella sua totalità. Il principio generale enunciato è “la cura di ogni
malattia richiede l’uso di sostanze sperimentate sull’uomo sano e selezionate, per la somministrazione nel malato, mediante la similitudine dei sintomi (legge di similitudine)”.
RATIONALE METODOLOGICO
La metodologia sperimentale si realizzò sulla base della intuizione di Samuel Hahnemann durante la traduzione in lingua tedesca, dall’inglese, del trattato di patologia medica di W. Cullen((T. L. Bradford La nascita dell’omeopatia, vita e lettere di S. Hahnemann, Perla Edizioni, Milano. Edizione italiana a cura di Elio Rossi.)), 1^ edizione pubblicata a Londra nel 1773, al capitolo della China. La spiegazione di W. Cullen sulla efficacia della China che si manifestava solo se somministrata in prossimità di una attacco di febbre intermittente e non se somministrata come preventivo, osservazioni fatte anche da Monro, noto farmacologo del tempo, nel suo volume, dove aggiungeva l’osservazione che “piccole dosi risultavano più efficaci delle alte”, spinse Hahnemann a sperimentare su se stesso e a piccole dosi, la China; i sintomi che emersero su Hahnemann nella sperimentazione della China erano simili a quelli delle febbri intermittenti e quindi Hahmemann trovò nel principio di similitudine la risposta agli interrogativi degli autori dei due trattati.
Proseguì sperimentando su soggetti sani, inizialmente con “piccole dosi” ponderali e successivamente con dosi non molecolari, altamente diluite, ma preventivamente sottoposte a triturazione e a dinamizzazione, diverse sostanze, droghe e alcuni composti chimici, e raccolse accuratamente la sintomatologia oggettiva, soggettiva e reattiva (sintomi puri) espressa in seguito alla somministrazione di tali sostanze (patogenesi della sostanza) negli sperimentatori sani.
In tal modo evidenziò come i sintomi puri (sperimentali) erano simili a quelli manifestati da molti soggetti affetti da determinate malattie (sintomi clinici).
In seguito dimostrò che la totalità dei sintomi clinici poteva essere curata dalla
somministrazione di quelle sostanze, divenute rimedio “omeopatico” mediante la sperimentazione
pura; sostanze che avevano provocato in soggetti sani sintomi puri simili ai sintomi clinici del malato.
Ne consegue che per conoscere il potere curativo delle sostanze, e per farle diventare rimedi, esse devono essere sperimentate su soggetti sani (sperimentazione pura).
La risposta curativa corrisponderà ad una verifica dell’azione della legge dei simili sul piano clinico.
Implicazioni per la terapia
La sperimentazione pura sull’uomo sano (proving), viene realizzata utilizzando una sostanza
alla volta, da qui nasce la Materia Medica del rimedio. Essa corrisponde alla documentazione degli effetti di tale sostanza sul sano (patogenesi). Ne consegue che la metodologia clinica omeopatica, coerentemente ai proving, utilizza durante la terapia un solo rimedio per volta.
METODOLOGIA CLINICA
Rimedio Omeopatico
Il rimedio omeopatico è una sostanza il cui valore terapeutico, e quindi l’indicazione clinica per
similitudine, è definito dagli effetti sperimentali da essa prodotti nell’individuo sano (proving).
Prescrizione individualizzata del rimedio
Nella sperimentazione omeopatica viene raccolto l’insieme degli effetti prodotti da tale sostanza
o droga nel sistema uomo, osservato sul piano psico-fisico ed emozionale. La prescrizione
di tale rimedio a fini terapeutici si basa quindi forzatamente sull’insieme di questi effetti. Ne consegue che la prescrizione terapeutica è personalizzata.
Relazione medico-paziente
Poiché la valutazione dei sintomi del paziente è una valutazione eminentemente clinica ed
oggettivabile all’interno della soggettività e reattività del paziente, la relazione medico – paziente
rappresenta la modalità corretta per la rilevazione attendibile di dati utili alla prescrizione
e al follow up del caso.
Diagnosi di rimedio, non diagnosi di malattia.
L’integrazione del quadro nosografico nel quadro sintomatologico totale, soggettivo ed oggettivo
del paziente, quadro che deve per similitudine corrispondere ad una patogenesi, definisce la diagnosi di individuo affetto da uno stato di malattia come coincidente con la diagnosi del rimedio da somministrare.
PRATICA CLINICA
La valutazione clinica specifica della medicina omeopatica è fondata sulla elaborazione dell’insieme coerente dei sintomi che rappresentano lo stato individuale di malattia, rilevati dalla storia attuale e pregressa del paziente (biopatografia). Nella pratica clinica vengono eseguite le seguenti operazioni:
Compilazione della biopatografia, cartella clinica, ed estrazione dei sintomi significativi per la cura
a) I sintomi scelti devono riflettere l’individuale peculiarità della sofferenza del paziente in relazione alla sua situazione patologica e non solo i sintomi tipici della sua patologia (sintomi nosografici; relativi alla diagnosi di malattia che risultano comuni in tutti i malati della stessa malattia).
b) I sintomi da prendere in considerazione devono essere sia quelli presenti nel paziente al momento della visita (sintomi attuali) sia nel passato (sintomi storici – biopatografia).
c) I sintomi utili per la prescrizione vengono condensati in una sintesi coerente, corrispondente alla totalità dinamica della sofferenza. Essi possono essere disposti in un sistema sinottico.
Diagnosi di rimedio ovvero della terapia
La scelta del rimedio viene effettuata sulla base della legge di similitudine. Viene scelto il rimedio la cui patogenesi presenta la maggior similitudine con il quadro clinico (rimedio simillimum).
Prognosi ed indice di efficacia della terapia
La prognosi e l’indice di efficacia sono valutati secondo la Legge di Hering((Costantino Hering da giovane medico ebbe una borsa di studio per indagare su ciò che vi era di falso nella medicina omeopatica. La sua indagine lo portò ad appassionarsi al metodo e diventare uno dei più importanti omeopati. A lui si devono numerose sperimentazioni di rimedi omeopatici e alla enunciazione della “legge di guarigione” unica vera e propria prognosi clinica per qualunque metodologia medica.)).
Costantino Hering
Oschatz, Germania: 01- 01- 1800 – Filadelfia, Pennsylvania: 7-11- 1880 Stati Uniti.
La legge di Hering chiarisce la prognosi attraverso l’indicazione dell’ordine o il disordine dinamico dei sintomi obiettivi, soggettivi, reattivi del malato come persona unica e irripetibile; tale dinamismo sintomatologico si evidenzia attraverso:
– la ricomparsa transitoria di antichi quadri morbosi;
– la scomparsa dei sintomi nell’ordine inverso al loro apparire, e nello specifico: dall’alto verso il basso, ossia dalla mente, psiche alle parti meno importanti e dall’interno verso l’esterno, ossia dagli organi più importanti agli emuntori.
Tra i criteri di valutazione della terapia va aggiunto anche l’indice di qualità della vita in quanto considerato, nella metodologia omeopatica, un parametro indispensabile per un buon andamento terapeutico. La legge di Hering, che evidenzia in maniera semplice il modo in cui evolvono malattia e salute, e corrisponde all’osservazione ed ad ogni prassi medica, rivela la capacità del rimedio simillimum di stimolare la reversibilità di ogni processo morboso.
Pertanto è in grado di mostrarne l’azione profonda nella malattia cronica, così come nelle malattie infettive – epidemiche.
Ma ancora, poiché prevede la possibile evoluzione dello stato di salute della persona, è un importante indice dell’efficacia preventiva del rimedio omeopatico.
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(continua)
BIBLIOGRAFIA
• Hahnemann, F. S., Organon dell’Arte del Guarire, Ce.M.O.N. Ed. Napoli, 2003.
• Rodriguez, A.A., La Medicina Omeopatica – Convegno “Etica della Salute e Terapie Non-
Convenzionali”, CIRB, Napoli 29-30 novembre e 1 dicembre 2000.
• Bradford, T. L., La nascita dell’omeopatia, vita e lettere di S. Hahnemann, Edizione italiana
a cura di Elio Rossi, Perla Edizioni, Milano.
• “Estratti degli interventi al convegno in onore di Tommaso Cigliano” a cura della LUIMO,
Ce.M.O.N. Ed., Napoli 1998.
• Del Giudice N. e Del Giudice E., “Omeopatia e Bioenergetica”, II edizione, Cortina Ed.,
Verona 1999.
• Del Giudice, N., “Omeopatia: un ponte tra biologia e psicologia”, Ipsa Ed., Palermo, 1998.