IL DISEGNO NON E’ PROGETTO
di Nunzio Seminara
Disegno e progetto sono parole che sembrano sinonimi. E’ il caso di disegno politico, di disegno strategico: cambiando la parola disegno con progetto si ha la possibilità di rinnovare il concetto senza ripetere le parole.
Ma si tratta prevalentemente di termini tecnici. Tra l’altro conseguenziali.
Il progetto viene rappresentato da un disegno (o più disegni). Cioè, nell’ambito tecnico, il progetto è la rappresentazione che esprime con un insieme di disegni l’intenzione di realizzare una idea.
Il disegno non realizza una idea.
Il progetto invece realizza l’idea.
Tant’è che se si disegna un balcone, naturalmente parlando di un elemento costruttivo semplice per esporre chiaramente il concetto, è sufficiente uno schizzo, e può essere eseguito graficamente anche con le caratteristiche tecniche più precise e puntuali.
Ma sempre disegno è.
Quando si parla e si espone un progetto, si intende la possibilità effettiva della sua esecuzione, per quanto sia rappresentato in scala ridotta, cioè abbia riferimenti formali “di massima” e non di evidenza formale chiara anche per i non addetti.
Ma deve essere sempre conforme alle regole tecniche ed alle norme giuridiche.
E presupposti sono il committente nella qualità di proprietario, la norma urbanistica ed i vincoli ambientali e strutturali che ne consentono la esecutività non escludendo le norme di Codice Civile quali il rispetto del “diritto terzi”, come ad esempio la non invadenza verso le proprietà di altri soggetti interessati nell’intorno dell’ubicazione destinata alla nuova esecuzione di un’opera o nella trasformazione di un manufatto preesistente. E nel Codice Civile, come in urbanistica, i distacchi da altre costruzioni e la visuale compromessa sono vincoli importanti, da non eludere mai. Inoltre, per quanto il disegno di un progetto sia “di massima”, deve sempre individuare con certezza i successivi adempimenti che la fase esecutiva dovrà affrontare e che non siano difformi dall’impianto generale della rappresentazione grafica.
Tanto si riporta perché occorre fare alcune precisazioni su quanto scritto nel numero precedente del giornale in merito al pezzo “Il plotter col bianchetto della Pinotti”.
Riguardava, in alcune parti, di un disegno grandioso che auspicava una serie di sconvolgimenti a Pizzofalcone per una eventuale realizzazione di “intenzioni d’opera” fra la Nunziatella e la Caserma Bixio, e l’inserimento non marginale, del trasferimento dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici dall’attuale sede di Via Monte di Dio, nel Palazzo Serra di Cassano, nella stessa Caserma Bixio.
Sono state presentate alcune riserve. Naturalmente riferendo aspetti tecnici che si ritiene sia difficile confutare.
La Nunziatella vista dal mare
E, a completamento delle precisazioni anzidette sulla differenza fra disegno e progetto, si sottolinea, adesso, che la parola “progetto” non è stata mai usata, perché allo stato “progetto” non risulta che sia.
Perché.
Perché, come avviene ad esempio per il “disegno progettuale” di un balcone ovvero dell’apertura di una finestra o la esecuzione di una veranda su un balcone, se trattasi di violazione del rispetto di norme urbanistiche-ambientali (regolamenti tecnici comunali e vincoli storico-archeologici), come per la titolarità delle primarie richieste, proprietà e autorizzazioni del condominio, l’elaborato tecnico viene annullato e rigettato mentre la pratica viene trasmessa all’Ordine Professionale cui è iscritto il professionista affinché la Commissione Disciplina o Deontologica, istituita da ogni Ordine Professionale, irroghi le sanzioni che intenderà emettere a carico del professionista: è quanto avviene nel rispetto deontologico verso tutti gli iscritti.
Perché il progetto,quando si presenta all’organo istituzionale per l’istruttoria che ne legittimi il rispetto di tutte le norme tecniche e della eseguibilità costruttiva, costituisce obbligazione del risultato che si vuol realizzare.
E se l’obbligazione non “si appalesa”, il progetto costituisce elemento non solo da rigettare ma, e a molti sfugge questa fase della procedura amministrativa, da sanzionare.
Come delicatissime sono le accoglienze da parte delle Istituzioni, anche enunciate pubblicamente, senza aver ottemperato alle primarie e più elementari verifiche che, in quanto Istituzioni sanno adottare e devono rispettare nel principio dell’ “interesse pubblico”. Quando poi ineriscono aspetti di carattere storico che afferiscono alla natura della Istituzione medesima, bbeh!, sarebbe opportuno e saggio affrontarne i risvolti che l’hanno generate.
Altro si potrebbe aggiungere.
Ad esempio sulla titolarità di quella “intenzione progettuale”, sugli input trasmessi a “quel plotter” dal committente, sul percorso amministrativo adottato, sulle riserve emergenti da parte di Istituzioni addette ai Beni Architettonici ed Ambientali, sul reperimento dei fondi necessari, sui costi di “quel plotter”, chepperò, quest’ultimi, è stato detto che non ci sarebbero. Persino affermato, dal gestore del plotter, da una dichiarazione. Speriamo.
Ma il giornale non è un inquisitore e non fa inchieste giornalistiche.
Perché cura il sano principio del rispetto dell’informazione.
Come, per completare la informazione si intende ancora ancora far riflettere sule intenzioni che si vogliono rappresentare con un disegno che, nel caso in specie, è solo una serie immagini su un foglio di carta.
Cioè quello che si vuol realizzare. I risvolti del disegno, un po’ nascosti, ma evidenti a chi conosce l’argomento.
Quali risvolti.
Che la sede di Pizzofalcone della Nunziatella sia inadeguata, si sa da oltre 50 anni, essendo carente di infrastrutture per lo svolgimento delle attività di Scuola Militare liceale. Lo era allora ed oggi è ben più evidente.
Targa in marmo sull’ingresso della Nunziatella
Già una 15ina d’anni fa si profilava un’ipotesi di trasformazione: l’attività didattica e formativa della Nunziatella alla vicina Bixio, la sede della Nunziatella Museo Storico e attività per una sola compagnia allievi, quella del 3° corso, dell’ultimo anno, ipotesi che invero disgregherebbero “il gruppo” che invece abbisognerebbe di frequentazione reciproca fra i diversi corsi.
1806 – Allievo della “Scuola Politecnica”
Come allora era chiamata la Nunziatella
Ma oggi questa ipotesi, praticamente ripercorsa in un “pensiero” espresso su questo giornale (leggere “Busto Arsizio a Monte Echia”) risulterebbe, “risulterebbe”, non percorribile, anche per l’emergere di una corrente di pensiero che trasformerebbe la più antica Scuola Militare in un College, tipologicamente assonante con i Combined Cadet Fource, Collegi anglosassoni dove le attività di formazione “imitano” quella “vita militare” plurisecolare e di prestigio storico, che deve essere vanto dei militari di oggi. E di innumerevoli Ex Allievi che girano nel mondo delle arti e delle professioni.
Un luogo non lontano, l’area della ex sede NATO di Bagnoli potrebbe essere l’obiettivo. I fondi potrebbero attingersi, anzi, essere concessi dall’Europa, salvadanaio di iniziative commendevoli e commendevolmente garantiti da una Istituzione, fantasticando?: fantastichiamo!, pensando all’INVITALIA, il cui AD è, caso strano, un Ex Allievo della Nunziatella. Chissà, forse il fantasticare potrebbe essere non molto lontano dal vero.
Tempi.
Come accennato nel numero di marzo del giornale, a Bagnoli-Campi Flegrei stanno per eseguirsi, finalmente!, opere di bonifica ambientale. Servirebbero 2 o 3 anni per il completamento delle opere. Le amministrazioni locali, Regione e Comune le favorirebbero. Il Governo attuale, dopo alcuni screzi dell’anno scorso con la municipalità, sarebbe “vicino” all’ipotesi di bonifica tecnico ambientale in vista di uno sviluppo produttivo del terziario turistico.
Sintesi.
A Bagnoli le aule e gli spazi per la formazione. A Pizzofalcone il Museo Storico di attrazione di cultura militare e sociale. Nella Bixio la destinazione dell’Istituto Italiano degli Studi Filosofici e, non si esclude per quanto non citato nel “disegno”, anche di servizi comunali. Il Comune sarà gratificato politicamente. La Regione porrà l’avallo superiore gratificante, favorendo la propria adesione.
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
La Difesa, l’Istituzione di riferimento, non naviga in acque serene per i maggiori costi da sostenere e le risorse sempre ridotte. Svincolarsi da un impegno che la impegnerebbe in modo molto complesso per conservare la Nunziatella sarebbe un “progetto strategico” che, con il manifesto dell’ “Europeismo”, risulterebbe credibile e persino commendevole. La “fantasia” galoppa: potrebbe concedere gestione e governo della Ex Nunziatella per la formazione delle future generazioni di Allievi ad un nuovo soggetto parificato ma non Istituzionale, il College, governato e gestito da un nuovo ed altro soggetto finanziario di Fondazioni Associate, magari “- & Co”, dove l’istruzione sarebbe rivolta ad un target “d’elite” per elevare lo status della Ex Scuola Militare, evidentemente ritenuto non idoneo per le generazioni di livello “dirigenziale” della società del domani.
Bagnoli – Museo della Scienza, una delle prime opere realizzate, recuperando con ristrutturazioni pregevoli una struttura preesistente che da archeologia industriale è stata riconvertita a sede per la promozione culturale per il rilancio del luogo
Si approfondirà in seguito l’ambizione di tale pensiero che vorrebbe l’accesso alla Nunziatella da parte di giovani provenienti da un target più abbiente, come da più parti si auspicherebbe.
Si escluderebbe così il principio basilare dell’educazione, che è quello della crescita adolescenziale a pari dignità fra diverse provenienze sulla base dei redditi familiari dei futuri Allievi frequentatori. In specie da non apprezzare tale eventuale esclusione se trattasi di sede prestigiosamente storica di proprietà pubblica accessibile a tutte le fasce sociali alle quali lo Stato non può eluderne il Diritto della possibilità di accedervi.
Sì, questo aspetto dovrà essere approfondito.
Nunziatella – Cortile Vittorio Veneto,
ovvero Cortile Grande
Saggio ginnico degli anni 1950
I futuri Allievi non ricorderanno i loro passi fra i corridoi e le camerate della storica Scuola Militare, perché saranno pervasi dall’odore del mare di Bagnoli nei dormitori di un collegio come tanti, che si infatua di militarismo e di memorie storiche che non si percorrono nelle stanze che frequenteranno, che invece restano, per gli Ex Allievi più “maturi” fra le mura e sulle scale del Rosso Maniero, e di Via Monte di Dio, e dei vicoli di Pizzofalcone, e di Via Serra di Cassano, e della Via del Pallonetto, e di Piazza Plebiscito. E della Chiesa barocca dell’architetto Don Ferdinando San Felice, quella della Nunziatella, con ancora visibili le firme di Allievi di 150 anni e di 190 anni fa.
S.Messa di una domenica del 1960 nella Chiesa della Nunziatella
E l’Istituzione Militare non direbbe alle nuove generazioni di militari, di ogni grado, che a Napoli c’è la sede della più antica Scuola Militare d’Europa, ma ci sarebbe quella del più giovane College Militare d’Europa dove di “Militare” c’è il sabato del villaggio,
ovvero un villaggio militare del sabato.
Tutti i sabati?
Comunque, se questa è la nuova tendenza, l’affievolirsi dell’aspetto militare negli istituti di formazione delle “prime scuole”, cominciando da quella di Pizzofalcone, non v’è possibilità di arginarla semplicisticamente.
La parola “militare” non suscita molte simpatie. Ormai questo è da molti decenni. L’unico “afflato” che si vuol far credere che ancora esista, non risulterebbe sia dovuto a quei beni immateriali che erano il fondamento delle loro tradizioni, quando invece “il progetto” (…..) è rivolto ad una visione pratica di progettualità di vita che favorisca e possa garantire un ingresso nella società civile. L’opportunità offerta dalla sicurezza del “mestiere delle armi” attira un numero crescente di famiglie per i propri figli.
Certamente, sia che si tratti di un disegno sia che si continui a disquisire sul progetto, si ritiene che stia maturando una discontinuità fra due mondi, quello di 230 anni di Storia, fino al 18 novembre prossimo, anniversario della istituzione della Nunziatella, e quello di domani, cominciato, nelle intenzioni, nei fasti di un divulgatissimo protocollo di intesa fra tutte le Istituzioni, statuali e degli Enti locali (n.d.r.: a quel tavolo non era presente la Regione Campania), ma in particolare era presente il Demanio Pubblico, che dal 1990, a fatica, segue l’indirizzo della cosidetta dismissione di edifici pubblici “per battere cassa”, ovvero la “cartolizzazione”.
Ecco i risvolti.
Infatti gli ambiti della questione sembrano sempre più finalizzati alle dismissioni pubbliche ed alla legittimazione di un nuovo istituto di formazione, il College e la sua futura gestione, parificata all’Istruzione Pubblica ma non più pubblica.
“C’era una volta a Pizzofalcone”, è un piccolo-grande tomo edito nel 1992, guarda caso scritto da un Allievo della Nunziatella del corso 1938, classe 1923, innamorato di quei luoghi, come migliaia di Allievi di ieri, di oggi e non di domani , il marinaio Ruello Majolo, divenuto poi Ammiraglio.
Domani, forse, leggeremo “C’era una volta la Nunziatella”.
Un “concerto” di molte mani e poche dita lo sta scrivendo per una nuova Storia, con mani e dita senza storia.