settembre 2017
Colosseo2
Colosseo al quadrato
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Colosseo quadrato
l’immagine notturna scattata all’EUR, l’arcinoto quartiere romano sorto per volontà dell’asse Mussolini – Piacentini, cerniera dello sbocco al mare della città eterna in vista dell’Esposizione Universale del 1942, apre a molti spunti di riflessione.
L’EUR, pezzo della Roma–simbolo per chi lo associa al fascismo, facendo tutto per denigrarlo, per altri invece, con maggiore equilibrio, che ne valutano il messaggio di un “disegno di città” che oggi funziona.
Che stimola comunque un approfondimento sul linguaggio non solo dell’Urbanistica e dell’Architettura, laddove attraverso il disegno urbano e le trasformazioni del territorio diventano la chiave di lettura del mondo e del tempo in cui si svolge la vita dell’uomo.
Il Colosseo quadrato è la metafora di venti secoli dopo dell’icona che ormai ovunque rappresenta Roma. Gesto incontrovertibilmente significativo della forma-emblema di un monumento al di là della sua funzione urbana.
Provocazione che attraverso l’Architettura richiama le radici della Storia. Radici che si esaltano quando si pensa al presente e si progetta il futuro.
Provocazione che qui, alla metafora si preferisce l’iperbole, delColosseo al quadrato, evocando la forma-simbolo più che la sua geometria,forma che si moltiplica e sembra svolgersi nel percorso continuo delle logge perimetrali, aperte verso l’esterno, come un processo di interrelazioni fra diverse letture della Storia, in una sorta di metalinguaggio attraverso il aper leggere l’Architettura per saper leggere il tempo in cui viviamo pensando a quello che vivremo.
Come per il Barocco moderno della Storia fra illusione e allucinazione e come scoprire in Val D’Aosta Il forte ed il borgo di Bard.
Gli ultimi anni della “Guerra dei Trent’anni” del XX secolo, quella che parte dal 1915 e finisce, si fa per dire, nel 1945, non consentirono lo svolgimento dell’evento Universale previsto fin dal 1936.
monumentalità che affianca l’asse Caracalla – Ostia, che parte dalla Via Cristoforo Colombo, dalle Mura Aureliane, poco più in là da quelle terme dove d’inverno “i romani giocavano a palla”, e se costeggia molto più in là l’area delle Tre Fontane dove tutto l’anno giocano ancora a palla, giallorossa, quell’asse arriva dritto e teso fino a baciare il bagnasciuga del mare di Roma, che si estende dalle dune della riserva Presidenziale alla foce del Tevere, il sacro Fiume di Roma, che raggira prima l’“Isola Sacra” e poi si abbandona tumultuoso nelle acque del Mediterraneo. Mare Nostrum ?, non si sa bene. Si discute in questi giorni. Ma su quel bagnasciuga, quando fa caldo, i romani continuano a giocare a palla, oggi sport estivo targato “beach volley”, che sarebbe “palla a volo”, ma cosiddetto è più chic, più elegante, ché poi è di moda!
L’immagine in copertina. il “Colosseo quadrato”, rappresenta un’Architettura dal linguaggio ben noto ai romani. E al mondo degli Architetti. Qui nella parabola del “Colosseo 2”, ovvero “Colosseo al quadrato”.