pizzofalcone 2019 n. 7
siamo tutti lunatici
L’immagine della copertina riprende la locandina di “En attendand Godot” alla sua prima rappresentazione del 1952 al Théâtre de Babylone di Parigi. Come scrive Mimmo D’Angelo che, in LUNA-ROMANTICISMO-ASSURDO, QUALE LUNA?, ne riprende il filo della narrazione in alcuni pensieri che si intrecciano nella vena degli spunti letterari che diventano opere del Teatro. Con la “T” maiuscola.
Beh!, lo sfondo della locandina era nero. Non ce ne vorrà Samuel Becket, di questo arbitrio!
Il Romanticismo, del resto, è passione di umani sentimenti. Il nero, colore fortissimo, il più forte, è presagio del nulla.
Quel nulla che evoca fine della vita. Morte.
La Luna invece è sogno, anche se ad oggi, dopo che il primo astronauta, negazionisti a parte….., posò il piede sul satellite d’argento quarant’anni fa, altri allunaggi rinnovarono quel passo epico per la Storia dell’Uomo, e potrebbe sembrare che un nuovo atterraggio si potrebbe svolgere non fuori dalla Terra, ma in parte stessa della Terra.
Quasi fosse stata già conquistata.
Il Ciaùla di Pirandello, che Mimmo richiama, non aveva mai visto la Luna.
Gli innamorati, romantici incalliti, cantano miti classici, come Dora Cartella, altra nostra affezionata collaboratrice, ancor più legata al GOLFO SOTTO LA LUNA, quella che accende i sospiri non dal monte Latmo, ma, con licenza letteraria accattivante, dalle parti del Vesuvio ……..
E piace accostare questo alone poetico a Mariza Merz , immensa artista, che ha chiuso gli occhi alla Luna proprio il 20 luglio, quando Armstrong segnò la Storia dell’Uomo sentendola sotto i suoi passi quando scese dall’astronave, l’Apollo 11, mentre lo stesso giorno di oggi, 2019, dopo quarant’anni, un altro vettore proietta la capsula “ Soyuz Ms-13” nello spazio, in una ennesima missione spaziale guidata da un veterano dei cieli, stavolta il nostro Luca Parmitano.
Ma pizzofalcone.it continua a viaggiare sulla Via dell’Est, la Via della seta, che di mezze-Lune se ne intende…., con LA CONQUISTA OTTOMANA DI RODI, il consueto e avvincente appuntamento con la Storia, di Lucio Martinelli, che ci ricorda come da mezzo millennio, molti europei abbiano dimenticato un passo del tempo, quando la vittoria militare dei Cavalieri di San Giovanni, a Rodi, dovettero subire la sconfitta politica di cederla al Solimano turco. Forse un po’ troppo spettatori indifferenti il Papa e Carlo V.
Certo, quei Cavalieri lasciarono Rodi agli Ottomani per poi approdare a Malta.
Divennero i Cavalieri di Malta.