IL PLOTTER COL BIANCHETTO DELLA PINOTTI
dalla Difesa (del Sud)
alla Nunziatella di infrastruttura & maggiorità
di arsemin
Ecco un paio di post apparsi recentemente sul web:
Il primo:
“ Varato il primo comando militare unificato dell’Unione europea, che coordinerà le missioni militari ‘non executive’ in Mali, Centrafrica e Somalia. L’Italia ha sempre spinto perché sulla difesa europea ci fossero delle posizioni comuni e la decisione di oggi va nella giusta direzione. Ora si potrà procedere con un piano che riguardi tutti i Paesi UE oppure mettere subito in piedi cooperazioni rafforzate tra quei Paesi che vogliono davvero andare avanti insieme verso un sistema di difesa comune europea. Abbiamo già molte idee, tra queste l’intenzione di proporre la Scuola Militare Nunziatella di Napoli come centro di formazione militare nell’ambito di una cooperazione strutturata dell’Unione Europea.”
Il secondo:
DIFESA, MINISTRO PINOTTI A NAPOLI: IN NUNZIATELLA POLO FORMAZIONE UFFICIALI UE IN ITALIA
(AGENPARL)* – Napoli, 09 mar 2017 – Un polo di formazione per ufficiali europei in Italia, per il quale la sede candidata la Scuola militare Nunziatella a Napoli. Questa una delle proposte al vertice europeo, che si tiene oggi e domani, fatta dall’Italia in tema di cooperazione rafforzata con gli altri Stati. “Ne ho parlato anche ieri nel pranzo che abbiamo fatto con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e i ministri competenti”, così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, a Napoli per la presentazione di un libro su Tina Anselmi. “Tra le proposte di cooperazione rafforzata – aggiunge – che come Italia stiamo promuovendo, in particolare con i principali alleati con cui stiamo lavorando come Francia Spagna e Germania, ma con la disponibilità di aprirla a livello europeo in senso globale, cioé quella di immaginare che un polo della formazione degli ufficiali europei possa essere in Italia”. Certa la scelta per la Nunziatella “perché la scuola più antica di formazione e ci sembra particolarmente importante unire la difesa del futuro con la sua tradizione più nobile”.
(*): L’AgenParl, Agenzia Parlamentare per l’informazione politica ed economica, è la più antica agenzia di stampa parlamentare in Italia.
Ma cosa c’è dentro un messaggio di facebook o di qualsiasi altra comunicazione dal mondo web? Proviamo a sfogliare gli argomenti, tutti “zippati” in quelle poche righe.
Ministro/a che oggi conduce con molta destrezza ed equilibrio il Dicastero della Difesa in un percorso politico assai apprezzato/a; volto aperto, gradevole e rassicurante, sfondo di ambiente dignitoso, non “regale e austero”, ma “sobriamente accattivante” e, tanto per quel che serve “all’immagine”, credenziali di “brava mamma” e di “buona donna di casa”.
Naturalmente questo giornale non può non occuparsi dell’argomento.
E’ infatti materia dei suoi studi. Pizzofalcone, che ha dato nome a questo giornale, pizzofalcone.it, dove si trova la Nunziatella, territorio di una Storia che “non finisce qui”, e non deve finire qui, verso la quale, secondo quanto affermato dalla Pinotti, deve rivolgersi l’Europa per la formazione delle giovani leve di Ufficiali nell’ambito della Difesa.
La Difesa e la Nunziatella sono temi enunciati con pochi accenni dalla Pinotti, ma vanno chiariti negli aspetti che meritano attenzione, per interpretare meglio la “corsa” delle parole della Ministra Pinotti nella UE (tra l’altro è un’appassionata di jogging).
La podista Roberta Pinotti nella maratonina “Roma – Ostia” del 2014
La DIFESA (del SUD)
Sull’ultimo numero del 2016 di ID, “Informazioni della Difesa”, la Ministra Pinotti rilascia un’intervista in cui parla dell’esigenza di insistere, dopo la Brexit, nella elaborazione della politica europea nel settore della Difesa secondo la strategia globale (EUGS), facendo sue le risultanze di un incontro di ottobre tenuto dall’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Europa, l’italiana Federica Mogherini, che auspicava una dichiarazione convergente UE-NATO. Non si approfondisce su questa speranza perché alcuni pruriti recenti fra la Turchia ed i Paesi europei sembra che possano allontanarla.
Ma ci si sofferma piuttosto di come in ambito europeo vi sia l’interesse per alimentare la formazione dei giovani, favorendo programmi di interscambio culturali del tipo ERASMUS (: è questa una conferma di quanto già accennato dell’equazione tempi di crisi uguale a tempi per la formazione).
E’ sempre più stringente il raggiungimento di quella Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) introdotta all’inizio degli anni 2000, per una Unione Europea che prediliga tale scopo con seri programmi di azioni politiche ed economiche comuni, sviluppando “una base industriale e tecnologica robusta”. Partner statali e privati “di interesse pubblico”, potranno favorire il raggiungimento degli scopi enunciati.
Stralcio della copertina di “Informazioni della Difesa”- Dicembre 2016
Dell’argomento “ERASMUS” non si può non accoglierne con soddisfazione il riconoscimento. Già a metà settembre 2014, in un seminario tenutosi all’Accademia di Modena da 14 Paesi Europei, si mise in evidenza un aspetto molto importante: quello del riconoscimento dei “crediti formativi universitari” agli Allievi Ufficiali che svolgono attività formative all’estero, anche presso Accademie Militari straniere, sul canovaccio del “sistema Erasmus”.
Per l’impegno al raggiungimento condiviso fra i Paesi NATO in ambito europeo si conferma la strada percorsa dal trattato di Lisbona (del dicembre 2007 e in vigore dal dicembre 2009), che introduceva il modello di politica europea per gli armamenti istituendo le collaborazioni in materia di ricerca per l’industria, esercitando così per la Difesa Comune, un’influenza ben maggiore rispetto al passato.
Si aggiunge che in Italia fin dalla metà degli anni ’90 del secolo scorso, era iniziata la ristrutturazione con lo sguardo verso l’adeguamento di un progetto-Difesa in sintonia con quello dei Paesi NATO, chiamato “Nuovo Modello di Difesa”, che in nuce anticipava il percorso degli anni successivi. Fino ad oggi.
Per sopperire ad una forte “debolezza economica” dello Stato, eufemismo che rivela però con cruda verità l’apice della sofferenza finanziaria di sostegno alle Forze Armate, nel 2000 si fondò Difesa S.p.A., ovvero Difesa Servizi. Una sorta di Agenzia con propria struttura societaria, Presidente e AD, oggi Ceo, presi dal mondo “civile”, sotto il controllo diretto del Ministero e quindi dello Stato Maggiore della Difesa, per sviluppare procedure di autofinanziamento, partendo in particolare “dal mattone”, cioè dalla risorsa più diretta che dovesse provenire dalle dismissioni di “muri militari”, le caserme ritenute obsolete, non solo perché fatiscenti, ma perché non più necessarie per i tagli del personale, che per l’appunto il Nuovo Modello di Difesa introdusse con procedure finalizzate alla riduzione degli organici della “mano d’opera”, militare e civile.
Fu chiamato il disossamento, ovvero lo sgretolamento dello Stato, con molte e inevitabili perplessità per chi vedeva un novo soggetto autonomo fra le Istituzioni di Governo del Paese, talvolta addirittura concorrente nella questione degli investimenti pubblici.
Indirizzo diligente è risultato essere quello degli “Armamenti” che, per quanto non produttrice di armi, Difesa servizi si affidava ad aziende di qualità indiscussa per la realizzazione di Sistemi d’Arma, non di armi vere e proprie. Il colosso Finmeccanica, oggi Leonardo, con l’ Oto Melara (da circa un anno riconvertita dalla costruzione di carri armati e cannoni a sistemi di sicurezza ed elettronica), Alenia Aermacchi, l’AugustaWestland, Ansaldo STS, oggi Hitachi dopo recentissime e rocambolesche vicende azionarie, e Ansaldo Energia, nonché Fincantieri, leader industriale navale nel mondo, costituiscono per il sistema Difesa riferimenti di assoluta eccellenza, con ricadute di grande risonanza imprenditoriale a livello internazionale anche nel campo delle produzioni integrate fra i Paesi europei ( ad esempio, nel settore aeronautico, la partecipazione di Alenia Aermacchi nel progetto Eurofighter Typhoone con Regno Unito, Germania, e Spagna, progetto che sviluppa anche l’indispensabile sistema di produzione dei droni, del quale pizzofalcone.it si è già interessato).
L’ Eurofighter Typhoone, il più avanzato caccia multiruolo di produzione europea
Elicottero Augusta Westland
Intanto l’interesse scientifico della Difesa, come citato anche nell’intervista della Pinotti su ID ed altri interventi del Capo di SMD, il Gen. Claudio Graziano, da qualche anno si sta concentrando sulla cyber-security, oggi di assoluta emergenza in campo militare e civile.
Per la cronaca, “qui, al Sud”, nei mesi scorsi l’ Alenia, in sinergia con l’ Università di Napoli, la Federico II, ha prodotto una nuova fusoliera per il CeSMA (Centro Servizi Metereologici Aeronautica).
Una delle prime foto della nuova fusoliera per il CeSMA
L’attività di prodotti tecnologici costituiscono grande sviluppo nel settore della Difesa, tanto per confermare le parole della Pinotti. Non a caso il recente rapporto annuale della NATO assegna proprio all’Italia un forte incremento delle spese militari, del valore del 10,66%, il più alto fra i Paesi dell’Alleanza. attestandosi sull’1,11% del Pil, quando nel 2015 la spesa era stata pari al’1,01%, mentre ancora c’è da fare se si vuol ottenere il 2,0 % del Pil richiesto.
Tra l’altro, visto che si è introdotto l’aspetto tecnologico della Napoli che per fortuna comincia a farsi riconoscere oltre la pizza e il mandolino, è di questi giorni la pubblicazione, attesa da circa un anno, dei risultati della prima radiografia muonica dello “scoglio” di Pizzofalcone, eseguita in sinergia fra la Federico II e la Fondazione Idis – Città della Scienza, ricostruita a Bagnoli dopo il grave incendio che la distrusse quattro anni fa.
Bagnoli:
la Fondazione Idis-Città della Scienza
San Giovanni a Teduccio (NA) – La nuova sede del Dipartimento di Ingegneria dell’Università Federico II
Al progetto, titolato Metropolis, hanno collaborato anche l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, i dipartimenti di Fisica della Federico II e di Firenze in collaborazione con la Tecno In.
Pizzofalcone – Rilevamento volumetrico che conferma il termine “scoglio” introdotto negli articoli di pizzofalcone.it
Trattasi di una vera e propria radiografia del sottosuolo in tufo giallo che ha permesso di conoscere puntualmente la conformazione della roccia di tufo giallo, che geologicamente è di natura vulcanica e quindi costituisce un validissimo supporto per avere conferma o meno delle informazioni scientifiche finora raccolte, che in particolare riguardano la compattezza e l’esistenza di cavità e le loro correlazioni per evidenziarne le situazioni di rischio sismico che configura il sottosuolo del territorio metropolitano.
Pizzofalcone – Rilevamento digitale degli strati orizzontali della roccia tufacea secondo alle quote attraversate: in azzurro i livelli a livello del mare, da o a 10 m., il rosso-mattone più forte si trova oltre i 50 m., esattamente nella zona degli ascensori in costruzione sul “pizzo di Pizzofalcone”.
Della conformazione geomorfologica di Pizzofalcone si è già trattato in precedenti edizioni del giornale (quasi tutte), ma questa notizia si ritiene assai importante perché di sicuro supporto per quanto si è già parlato del necessario monitoraggio della “Napoli Sotterranea” e degli effetti dei lavori in corso per i “i pozzi – ascensori”, sul pizzo di Pizzofalcone e in Piazza S. Maria degli Angeli, che collegheranno i percorsi urbani in superficie con la “città a mare” ed il centro città con stazione della linea 6 della MetroNapoli.
Pizzofalcone – Piazza S. Maria degli Angeli
Immagine di un anno fa di pizzofalcone.it sui lavori in corso per l’esecuzione del “pozzo” di collegamento con la Stazione MetroNapoli
La “radiografia muonica”, in breve, rileva il tracciato dei muoni, particelle dalle dimensioni fra i neutroni ed i protoni scoperte in esperimenti di laboratorio, quando il flusso di raggi cosmici attraversano la stratosfera, “decadono” sulle rocce vulcaniche, le attraversano, e, con l’ausilio di sensori particolari e di attrezzature sofisticate, consentono il rilevamento del loro percorso e riproducono vuoti e pieni delle masse rocciose.
Pizzofalcone – La radiografia muonica evidenzia alcuni percorsi e cavità dello “scoglio” pozzolanico
Mentre un “valore aggiunto” di carattere storico per Napoli e per Pizzofalcone soprattutto per pizzofalcone.it, è che i muoni sono stati scoperti da esperimenti di laboratorio eseguite da un team di scienziati fra i quali Ettore Pancini, Allievo della Nunziatella, vanto degli Ex Allievi che recentemente hanno promosso e pubblicizzato iniziative per ricordarne la figura e l’opera.
Ettore Pancini
Nunziatella corso 1931
Ma, tornando al tema che riguarda lo sviluppo tecnologico della Difesa e delle ricerche scientifiche correlate, per quanto esposto si profilano alcune riflessioni.
Ad esempio, del territorio dell’hinterland di Napoli fra Pozzuoli e Bagnoli, quartiere nord della Città oltre la collina di Posillipo, è stata già accennato, in precedente edizione del giornale, della caratteristica geologica di origine vulcanica che nel 1983, in coincidenza con il terremoto che tristemente interessò la Campania e Napoli stessa, fu soggetta a fenomeni importanti di bradisismi.
Pertanto, può il progetto Metropolis avere uno sviluppo in quest’area dalle notevoli caratteristiche geomorfologiche di natura vulcanica, per il rilevamento di fonti energetiche dal sottosuolo, sia geotermiche che meccaniche nel caso di fenomeni di bradisismo, e quindi per la sperimentazione di una loro riconversione in energie alternative, utilizzando anche quelle prodotte dai eventuali “ritorni” di fenomeni tellurici?
Pizzofalcone – Radiografia “muonica” che individua ed evidenzia volumetricamente le cavità del sottosuolo
Rilevo planivolumetrico della conformazione geomorfologica di origine vulcanica dell’area Pozzuoli – Bagnoli
Le aree vulcaniche, evidentissime in questa immagine, possono essere fonti di energia geotermica che può essere trasformata in energia elettrica. Le “radiografie muoniche” potrebbero costituire un essenziale contributo tecnico per il rilevamento geologico dello stato dei luoghi oltre che per l’individuazione di fonti geotermiche nel sottosuolo.
L’“energia”, in questo caso, diventerebbe un argomento di sicuro interesse per far promuovere sperimentazioni scientifiche indirizzate alla produzione di altre forme di energie non solo per il mondo civile ma anche per quello militare.
E, guarda caso, l’Ansaldo Hitachi, che già opera a Napoli in opere infrastrutturali proprio a Pizzofalcone (già pubblicate in questo giornale, “il pozzo” della Stazione Metro a Piazza S. Maria degli Angeli) e l’Ansaldo Energia, che ha un diverso target societario ma, “consorella” separata in casa perché anche lei ha sede a Genova, potrebbero lanciare, insieme, uno sguardo su Napoli.
Napoli – scavi per la MetroNapoli e la “talpa” dell’Ansaldo Hitachi
Magari, nella città del sole, utilizzando anche l’energia solare (ricordiamo che sta ottenendo risultati importantissimi in Spagna per merito del Nobel friulano Carlo Rubbia).
Intanto, sette mesi fa, sono state ritrovate ben sei strutture vulcaniche sottomarine, a circa tre chilometri dalla costa, tra Torre Annunziata ed Ercolano davanti al Vesuvio da ricercatoti dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-sezione Roma1), del Dipartimento Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (DISTAR), dell’università di Napoli Federico II e dell’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio nazionale delle Ricerche (IAMC-CNR) (fonte : Geophysical Reserch Letters).
“Abbiamo rilevato nuovi punti di emissioni di anidride carbonica nel golfo di Napoli – ha affermato Guido Ventura, ricercatore dell’INGV – cosa abbastanza comune in aree geotermali e vulcaniche come quella napoletana. E qui abbiamo scoperto sei strutture vulcaniche (coni e duomi) finora sconosciute, con un diametro di circa 800 metri…..”
Fantasie?
Nel primo numero di pizzofalcone.it, novembre 2015, è stato messo in risalto il “proclama” di Mauro Moretti, il pro tempore Ceo di Finmeccanica, che nell’annunciare il prossimo nome di Leonardo per l’Azienda, parlava di un unico centro di studi e ricerche. A questo intendeva?
Del resto il nome “Leonardo” configura inventiva progettuale e ricerche scientifiche prevalenti rispetto al core-business tradizionale di industria metalmeccanica. La successiva cessione di Ansaldo STS alla Hitachi e il “disimpegno” di poco più di un anno fa della Oto Melara dalla costruzione di cannoni e carri armati forse non furono casuali.
La Difesa, dai cannoni, alle navi, ai sistemi d’armi e sempre più verso la ricerca scientifica.
Tanto, al sud, la Difesa della Pinotti.
Sviluppo NUNZIATELLA
infrastruttura & maggiorità
Una storica cartolina del Mak π 100 degli Allievi della Nunziatella quale domani?
La Ministra Pinotti, nel parlare delle nuove leve di Ufficiali europei, si rivolge allo sviluppo della Nunziatella di Napoli. come centro di formazione militare nell’ambito di una cooperazione strutturata dell’Unione Europea.
In modo assai stringato, si riportano i passi fin qui percorsi, fin dal 1985.
NUNZIATELLA – L’infrastruttura
Fin dal 1787 la storia della Nunziatella registra momenti in cui la continuità della propria sede è stata messa in discussione. Per le animosità ribelli dei giovani Allievi, attitudine costante dei giovani Accademisti, rinnovazione costante delle animosità “libertarie” in tutte le storie della Storia di tutti i Paesi, nel 1799, con l’intervento deciso della “sospensione” dei corsi imposta dal Cardinal Ruffo, a dopo il 1848 fino al 1854 con il trasferimento momentaneo a Maddaloni per volere di Re Ferdinando II. Stessa difficoltà dopo il secondo conflitto mondiale, felicemente superata con “l’aiutino” del Sottosegretario alla Guerra Mario Palermo, già Allievo nel 1914 e volontario nella Grande Guerra. L’insufficienza delle proprie infrastrutture riemerse fortemente dalla metà degli anni ’50 e negli anni ’80 del secolo scorso, perché richiedeva necessari adeguamenti alle esigenze “di servizio” de ammodernamenti. Nel 1985, dopo una iniziativa dell’Associazione Ex Allievi, fu redatto un progetto di ampliamento con l’acquisizione della Caserma Bixio e con la ristrutturazione degli spazi, redatto da tre validissimi professionisti Ex Allievi, un giovane Architetto, un Urbanista Architetto Professore Universitario, un Ingegnere di provata esperienza. Il progetto, dopo tanti riconoscimenti entusiasti, avvalorato da contributo dell’Università di Napoli e dalla Regione Campania, si arenò per mancanza di fondi.
Il progetto è stato ri-pubblicato, sommariamente, da questo giornale (pizzofalcone.it maggio 2016), riprendendolo da una edizione dell’Associazione Ex Allievi, molto presente quando si parla del loro “Rosso Maniero”.
Planimetria generale del progetto 1985
Se, con molto disappunto degli Ex Allievi si aprì a Milano, nel 1996, la Teulié come seconda Scuola Militare dell’Esercito avente impropriamente, per i primi anni, il nome di “Nunziatella di Milano”, è doveroso ricordare a qualche immemore che già dal 1995 lo Stato Maggiore dell’Esercito, riprese l’argomento “Nunziatella” e cominciò a prospettare e a valutare, vista la sofferente cassa dello Stato e, seguendo un programma avviato dal 1991 per la ristrutturazione dell’intero settore della Formazione, nel 1994, si “inventò”, insieme con Ex Allievi Generali e Vicequestore, in una serie di procedure interne alle Istituzioni coinvolte, uno “scambio di mattoni” fra il Ministero degli Interni, la Regione di Napoli, il Comune e l’Esercito, per assegnare alla Nunziatella gli spazi della vicinissima Caserma Bixio, adottando nello studio una specie di “gioco dei 4 cantoni”, in particolare nella previsione della nuova sede della Polizia di Stato, “la Cittadella della Polizia” nei pressi di Piazza Garibaldi , all’Arenaccia (ancora in corso di completamento).
Mappa google che evidenzia come la Bixio sia vicina alla Nunziatella
“Invenzione” che si formalizzò con un primo protocollo d’intesa con gli stessi Enti nel 2004, e dopo altri rinvii e attese da parte degli Ex Allievi, nel 2015, con evento magnificato urbi et orbi si formulò e si sottoscrisse un altro Protocollo d’Intesa con i Ministri della Difesa e dell’Interno, il Sindaco di Napoli e il D.g. del Demanio, ognuno nelle proprie competenze.
In altro “pezzo” di pizzofalcone.it sono stati sintetizzati gli sviluppi di questa storia infinita.
La nuova sede dell’ Istituto Italiano degli Studi Filosofici in coabitazione con l’ampliamento della Nunziatella ha implementato il documento sottoscritto.
Qualche mese dopo, neanche due anni fa, è stata presentata dal vertice dell’Associazione Ex Allievi della Nunziatella, direttamente in primis alle massime cariche dello Stato Maggiore Esercito, una serie di disegni divulgata poi con grande risonanza nel web.
Il “plotter”
attrezzatura “sul mercato” almeno dal 1970, tecnologicamente modificata nel tempo, si trova negli studi tecnici e nelle copisterie specializzate, costituita da un rullo di carta particolare che orizzontalmente ruota con pennini mobili che si muovono su binari fissi secondo input trasmessi da un software specifico per la grafica.
I disegni, allo stato, sono previsioni che, per essere progetto, devono ancora risolvere alcune questioni che i pennini non hanno certamente fatto a tempo a definire, tanto gira in fretta il rullo del plotter.
Estensioni di superfici da attrezzare con “crescita e nascita” di manufatti che richiedono processi costruttivi un po’ complessi strutturalmente; la disattenta valutazione di “vuoti e pieni” nel contesto del tessuto urbano che possono sollevare antipatiche obiezioni di privati, ostative del procedimento amministrativo; mancata rappresentazione del sottosuolo anche qui dei vuoti e dei pieni in corrispondenza “di crescite e di nascite” e delle necessarie opere strutturali, senza evidentemente aver consultato disegni sicuramente disponibili (questo giornale li ha rappresentati ricordando la vicenda culturale di Errico Alvino, Architetto Borbonico e insegnante, guarda un po’, alla Nunziatella), nonché senza tener conto, è inconfutabile, della relazione pregevole dei Geologi della Napoli Sotterranea (“consulenti” validissimi).
Foto già pubblicata da questo giornale dove si evince, nei tracciati degli scavi per la MetroNapoli, linea 6, ad opera dell’Augusta STS, oggi “Hitachi”, una “sigillatura” di fessurazioni eseguite con materiali bentonitici dalla “TREVI”, la stessa Azienda che opera nella Diga di Mosul dove la Difesa è presente per presidiare il cantiere.
L’intervento tecnico è dovuto, come già scritto, per consolidare e rendere compatta la roccia vulcanica di tufo giallo che, in caso di scavi, figuriamoci in caso di sisma!, non garantisce una idonea sostruttura naturale di fondazione cui ancorarsi con le strutture in elevazione.
Inoltre, si denuncia la evidente opacità della rappresentazione, quando il disegno diventa prorompente davanti alla Storia (Castel dell’Ovo) e impattante sul panorama del Golfo e di Via Caracciolo. Insomma, un po’ di disinvoltura di troppo. Senza bisogno di sapere delle radiografie muoniche qui enunciate, che oggi, però, diventano indispensabili.
A volte l’inchiostro sbiadisce con un po’ di bianchetto, e qualche disegno non si legge.
Tra l’altro, per quanto non sia nell’immediato, occorrerà valutare la “cantierizzazione”, ovvero “il cantiere” nel suo insieme e/o per parti, assai articolato e che esigerebbe una seria attenzione.
Dai disegni ampiamente divulgati su internet se ne riportano alcuni:
Disegno dei collegamenti fra la Nunziatella e la Bixio con alcuni ampliamenti
Disegno in cui sono evidenziati in giallo gli ampliamenti raffigurati in precedenza
Immagine attuale dall’alto di Nunziatella e Caserma Bixio
Immagine precedente della vista dall’alto modificata da disegno con colori molto tenui
Evidenziazione delle modifiche nella precedente immagine con i colori:
Verde : sopraelevazione (“crescita”) e chiusure visuali
Rosso : opere di scavi e strutturali e di opere (“nascita”)
Marrone: ibidem
In colore rosso la “crescita” in aderenza con il Rosso Maniero
“L’effetto crescita” della chiusura dei vuoti disegnati sul fronte in Largo Nunziatella
Particolare della chiusura sul fronte di Largo Nunziatella
Oltre la “sopraelevazione” che deve prevedere la demolizione dell’esistente manufatto (ci troviamo in zona sismica), che tra l’altro affianca una preesistenza storica (doppio ascensore) in “aderenza e continuità” dello stesso Rosso Maniero (vv. immagini precedenti). Inoltre, il sottosuolo della zona presenta infiltrazioni di acqua, che sono evidenti all’interno “dell’ascensore”, chiuso dal 1963 anche per questo motivo. Ma già la relazione dei geologi ha rilevato la esistenza di questo stato di criticità.
Immagine attuale di Pizzofalcone con Nunziatella e caserma Bixio
Disegno delle modifiche all’immagine precedente con colori assai tenui
Evidenziazione delle modifiche precedenti con colori più visibili
Sono stati descritti i “disegni” che raffigurano idee. Non ancora “progetto”.
Le idee, infatti, sono opinabili. I progetti, invece, devono essere eseguibili (“obbligazioni alla esecuzione”, definizione giuridica da atti formali di amministrazioni pubbliche).
Inoltre, se “la cessione dei mattoni della Difesa” per quanto consenta che in un manufatto della Istituzione possano eseguirsi opere in deroga a molti vincoli, non ultimi quelli urbanistici per l’ampliamento fino al 30% , la Consulta, in primis, ha confermato la inderogabilità del rispetto ambientale, che non sembrerebbe sia stato considerato nel contesto urbano in cui sono stati tracciati i disegni, dall’impatto panoramico alla zona antistante l’ingresso della stessa Nunziatella.
Considerazioni: sarebbe opportuna un’attenta rilettura tecnica dei disegni di questo plotter.
Tanto per l’infrastruttura.
NUNZIATELLA – La Maggiorità
La Maggiorità, in gergo militare è l’ufficio delle segreterie particolari dei Comandanti, presieduti dall’Aiutante Maggiore ( n.d.r.: oggi chiamato “Aiutante di Campo” per l’Esercito e per i Carabinieri, o “ – di Bandiera” per la Marina, o “ – di Volo” per l’Aeronautica).
Se la Ministra Pinotti parla di un futuro che associa Europa e Nunziatella, solleva questione di alta direttiva organizzativa. Perciò “Maggiorità” è forse il termine più appropriato per dare caratura alle parole divulgate.
Scrive la Pinotti :
“……….Un polo di formazione per ufficiali europei in Italia, per il quale la sede candidata la Scuola militare Nunziatella a Napoli…..”
E’ nella Storia della Nunziatella sono numerosi gli Allievi provenienti dall’Europa, dalla fine del ‘700 al ‘900. A volte casuali, per via di genitori che nel Regno dei Borbone erano “militari al soldo” o, perché, nobili, avevano apparentamenti con altrettanti nobili di origine europea e negli incroci avevano conservato il cognome della famiglia, inglese, francese, spagnola. Anche polacca e austriaca.
Persino giovani “atlantici esotici”: addirittura il figlio del Re delle Hawaii Kalakawa (ma sembra che non fosse il figlio legittimo!) e di altri due suoi affratellati nell’avventura nella Nunziatella (riprenderemo questa storia interessante, pubblicata dalla Fondazione Nunziatella onlus e dall’Istituto Italiano Studi Filosofici nel 2011).
Non si trattava di fenomeno esclusivo. Dopo le guerre d’Africa, dal 1896 di Adua in poi, furono iscritti nei Collegi Militari anche figli d’Africa, faccette nere di Etiopia e di Libia. Negli anni dal 1930, anche qualche Afghano, persino un Principe (a Roma-Palazzo Salviati), ed un nutrito gruppo di Albanesi, fra questi, alla Nunziatella, Mehmet Shehu Dompieri, che fu Primo Ministro in Albania dal 1954 al 1986.
Mehmet Shehu Dompieri
Nunziatella, corso 1934
Apertura della Nunziatella all’Europa.
E’ opportuno avanzare alcune considerazioni che riguardano le Istituzioni e l’Europa.
A parte le valutazioni di cosa sia e cosa fa l’Europa, senza discutere la legittimità della sua fondazione, è incontrovertibile che l’Europa non si presenta come soggetto politico compatto. Gli stessi Paesi che hanno sottoscritto un “Trattato” sulla condivisioni degli intenti, molto spesso rivendicano le proprie identità. Prevalgono infatti, a livello internazionale le economie che indirizzano i rapporti fra singoli Governi, le prese di distanze dalle decisioni comuni e qualcuno si sofferma ancora nel valutare se restare nella UE promuovendo referendum ai propri elettori e qualcun altro decide “di andarsene”, sciogliendo autonomamente il patto dell’Unione che li lega agli altri Paesi (Brexit). Si sottolinea che l’istituto referendario evidenzia che la UE non ha rappresentanza costituzionale inscindibile come un sistema federativo. E’ fondata infatti una vera e propria alleanza che, come tale, soggetta a “disimpegni” anche unilaterali dei componenti. Come spesso di registra. E questo non è un segno di coesione fra Paesi sottoscrittori.
Ma l’argomento potrebbe scivolare in aspetti che possono interessare la Politica, che è estranea ai temi di cui si occupa questo giornale.
Cercando però di approfondire meglio quello che intende la Pinotti sarà bene spiegare la vera origine di questo suo slancio.
- La Nunziatella ha bisogno (da molti anni!) di infrastrutture per l’adeguamento allo svolgimento delle attività di istruzione e formazione degli Allievi.
- Ha anche necessità di essere coerente con le radici culturali della sua Storia.
Da che la Nunziatella era l’unica Scuola Militare, oggi, che le Scuole Militari sono ben quattro (per l’Esercito la Nunziatella a Napoli e la Teulié a Milano, per la Marina il Morosini a Venezia, per l’Aeronautica la Douhet a Firenze), la Difesa affronta una questione di emergenza economica per i costi da sostenere, ma anche di attenzione perché “la Formazione” è determinante nella ristrutturazione della Istituzione (in precedenti “pezzi” su “Informazione della Difesa” e, come citato, su questo giornale si è già dimostrato come si possano tagliare i costi della metà, ancor più qualificando “l’eccellenza formativa” senza provvedimenti straordinari: forse, sarebbe il caso che andassero ri-letti).
Con molta passione, gli Ex Allievi della Nunziatella scalpitano.
Per taluni sarebbe risolutivo l’adeguamento delle strutture esistenti al numero degli Allievi, che, secondo i disegni del plotter, andrebbe addirittura raddoppiato.
Il contenimento della spesa pubblica prevale se languono le risorse Istituzionali di un certo rilievo (si parla di diverse decine di milioni di euro per il futuro di quel plotter).
Allora, non avendo preso visione di quanto citato poche righe fa!, resterebbe rivolgersi alla “utenza” degli investimenti europei, che non sembrerebbero inaccessibili.
Infatti, l’unicità di una ineguagliabile Storia ultrabisecolare costituirebbe, per un Istituto di Formazione di giovani leve di Ufficiali come la Nunziatella, un’offerta di primo piano.
Il Sud e Napoli potrebbero essere la culla del rilancio di una nuova imprenditoria, quella della ricerca scientifica come le iniziative in corso e qui appena descritte.
INVITALIA è presente nel territorio, proprio a Bagnoli della quale si è accennato, e potrà favorire ipotesi prestigiose di progetti culturali (n.d.r.: il Ceo Domenico Arcuri ha studiato a Napoli, nel 1978, e conosce bene le realtà locali).
Bagnoli oggi – Area ex Italsider dove INVITALIA, dopo aver proceduto ad opere di risanamento degli arenili, ha appena dato seguito alla “caratterizzazione” del sottosuolo conoscere in dettaglio la natura e le condizioni di inquinamento, per così verificare la presenza di eternit o scorie degli altiforni che potranno indirizzare le scelte delle tipologie costruttive e delle loro destinazioni per i nuovi insediamenti.
Anche favorendo e/o promuovendo bandi di concorsi a livello europeo, di Istituti e/o di Agenzie (come già Invitalia ha attivato e concluso per la rivalorizzazione di Taranto dopo le note vicende ILVA). Da non rinunciare poi, all’eventuale ricorso a sistemi di autofinanziamento e/o di partecipazioni alle iniziative da parte di Fondazioni (come la Fondazione Idis – Città della Scienza a Bagnoli) e come avviene in tutto il mondo imprenditoriale e finanziario da oltre 20anni per sciogliere le procedure burocratiche.
Le Fondazioni non hanno corpo sociale, le nomine dei direttivi sono in genere effettuate per cooptazione, diretta o “di sponda” degli Enti o delle Istituzioni pubbliche o private di riferimento, le procedure finanziarie just in time sono più celeri nel sostegno economico “snello” (: la pronta cassa ovvero cash flow) per lo svolgimento delle attività programmate. A tali processi di sostegno, giuridicamente consentiti, ricorrono persino gli Istituti Bancari con Fondazioni ad essi direttamente ricondotte, proprio per sburocratizzare addirittura sé stessi!
Posta questa serie di considerazioni sull’ipotesi di ristrutturazione e sull’accesso alle risorse, va approfondito l’aspetto della “formazione”.
La tendenza dell’Istruzione Pubblica (M.I.U.R.) per la revisione delle scuole superiori si sta indirizzando da qualche anno al “liceo quadriennale”. Se n’è già accennato in un numero precedente del giornale (“Busto Arsizio a Monte Echia”), in particolare per la Nunziatella.
Quando si parla di liceo quadriennale ci si riferisce all’ordinamento dei maggiori Paesi Europei, in gran parte così impostati, salvo qualche tentativo di “marcia indietro” (la Germania sta promuovendo un referendum per tornare ai 9 anni di corsi che precedono i 4 anni di liceo, ovvero restare ai 13 anni complessivi dell’intero ciclo scolastico).
Entriamo nel merito della questione.
Il pennino del plotter, nel primo disegno qui riportato, ha definito “COLLEGE” la denominazione della futura Nunziatella.
Non è un dettaglio da “pennino confuso o ingolfato”. E’ una scelta serissima.
Su “Informazioni della Difesa” si è descritto brevemente cosa significhi “Military School”. Sistema di istruzione in cui l’inquadramento militare (tale negli U.S.A.) è più informale che di sostanza. Della serie “sembrare militare e non esserlo”.
“Alle prime luci dell’alba” – anno 1974
Regia di Harvey Hurt
con Peter Falk (il Ten. Colombo) e
Patrich McGoohan,
(il Comandante di un College negli U.S.A., Ex Ufficiale in servizio)
Gli Inglesi, tanto per restare “dalle parti nostre” (nonostante la Brexit), rivolgono attenzione, e fondi cospicui, al sistema del Combined Cadet Force, che in alcuni istituti privati si svolge inserendo nella formazione le attività militari, ove possibile, sia nei fine settimana da programmare sia durante i periodi di ferie, quasi a livello di volontariato. Inoltre, sono gestite da Ufficiali, Sottufficiali e Militari della “Riserva”, a volte coadiuvati da personale in servizio. Attività saltuarie.
Combined Cadet Force for Yorkshare and The Humber
Inquadrati con diverse uniformi per informare che il
College è strutturato secondo un modello Interforze:
L’Associazione Ex Allievi Nunziatella he pubblicato fin dal gennaio 2000 un modello interforze e poi modificato con successive varianti. La Pinotti non le conosce.
La Combined Cadet Force è frequentata da alunni che avranno la possibilità di accedere alla vita militare quali effettivi o, come accennato, direttamente nella riserva.
Combined Cadet Force Old Pockligtonians
Ecco due considerazioni:
- il sistema dei College, prevalentemente anglosassone, ha per le famiglie costi che vanno dai 35 ai 50 mila sterline l’anno (negli States i costi possono essere superiori);
- sono gestiti quasi sempre in sinergia con Fondazioni, che non disdegnano sponsor dalla società civile e imprenditoriale. In sintesi, diventano “privati”, l’Istituzione pubblica ricopre un ruolo “esterno” di soprintendenza. L’inquadramento è “del tipo” militare. Ma non è militare. La presenza di personale di Ufficiali della Riserva non costituisce una specificità come quella “militare”. La formula del Combined Cadet Force la sfiora nell’aleatorietà e nell’affezione estetica, quasi come un’avventura adolescenziale e goliardica.
N.D.R..: nel Nuovo Modello della Difesa è stata introdotta la “istituzione” della Riserva Selezionata”, ovvero personale “reclutato” dalla società civile per specifiche professionalità da “assumere” in tempi prefissati per sopperire ai “tagli” del personale militare “operativo”, quei soldati che guerreggiano nelle missioni “fuori area”, che così vengono “accantonati” nella riserva, pensionati “giovanili” e ancora “vitali” da immettere nella società “civile” che, in Italia, dove il lavoro non è assicurato del tutto, …., va a finire che si riconverte fra i “Contractors”, personale di sicurezza delle multinazionali all’estero, e forse anche nella stessa Italia, o negli altri Stati senza Esercito. In Irak, in un certo periodo, gli Eserciti dei Paesi presenti in quella Regione del mondo “in crisi” erano circa di 100mila uomini, e tanti erano, circa, i “Contractors”. I quadri degli Stati Maggiori della Difesa, tanto si profilerebbe, potrebbero essere costituiti da sempre più funzionari e dirigenti pubblici, in divisa quando gli obblighi di servizio lo dovessero richiedere. E’ un’ipotesi al vento. Chissà!
Combined Cadet Force del Beccles Free Schools
In sintesi, da un lato si privatizzerebbe un modello istituzionale e si snaturalizzerebbe, se adottato per la Nunziatella, il contenuto della Storia quale è, ovvero di una Scuola Militare, non “luogo di stazionamento provvisorio di giovani per necessità logistica” delle famiglie, attratte o selezionate per periodi prefissati, che svolgono “anche” con qualche attività motoria e formale che assomiglia alla vita militare sol perché indossano, saltuariamente, una divisa..
Se la dismissione del “mattone” di DIFESA SERVIZI “disossa” il capitale pubblico per rimpinguare i bilanci dello Stato, mutuando il procedimento dal bene materiale con quello del valore culturale, si attiverebbe, e questo è assai probabile, lo “sgretolamento” delle radici culturali del Rosso Maniero e di Pizzofalcone.
Cosa ben diversa dalla formazione di Allievi PER l’Europa e non così, come il college che disegna il plotter, DALL’ Europa delle opportunità, valido stimolo sì, per le innovazioni di un sistema produttivo depresso, non auspicabile se altera una tradizione non mescolabile in via provvisoria.
Corso 1960 – 64 , Tre Cime di Lavaredo, Campo estivo, 18 giugno 1961
In marcia verso il Lago di Misurina per una Messa da campo e alza-Bandiera. Solo uno fra i presenti in questa foto, ha percorso la vita militare fino al grado di Generale.
Formazione quella della Nunziatella, di notevole peculiarità storica, che l’Italia può trasmettere all’Europa, abbastanza discutibile il viceversa, al termine della opportunità logistica.
“Studenti” della Eton, il prestigioso College Londinese
Eton. College prestigiosissimo che però NON ha NIENTE a che vedere con l’inquadramento militare, che oggi sta assumendo anche nell’abbigliamento meno rigoroso, con un frack più disinvolto, senza cravattino, insomma, casual: il vestito, e la divisa, non fanno il monaco, ma se si veste bene potrà farlo bene.
Napoli – Nunziatella – Cortile Vittorio Veneto
(Cortile Grande), giorno del gemellaggio con il
Combined Cadet Force ETON, 18 maggio 2016
iniziativa entusiasta proposta e condotta
dalla Sezione Estero degli Ex Allievi nella UK
il C.te Nunziatella, il Col. Valentino Scotillo consegna il Crest della Nunziatella con il motto
“PREPARO ALLA VITA E ALLE ARMI”
al C.te Eton C.C.F., il Ten. Col. Michael Wilcockson
Cronaca di quel giorno: l’attenzione verso l’attribuzione di “Force” per il/la Combined Cadect non è stata evidente nella cerimonia di gemellaggio : non c’era neppure uno studente della ETON davanti al Battaglione Allievi schierato in armi, mentre erano presenti in tribuna Generali dell’Esercito Italiano, con altri Generali della Difesa e con la massima Autorità amministrativo-politica locale, il Sindaco della Città di Napoli.
L’ Alpino M.O.V.M. Col. Franco Magnani
Il primo Comandante del corso 1960 – 64
Il Bersagliere Col. Nino Vignale
ultimo Comandante del corso 1960-64
Che sia l’aleatorietà della formazione anche dei comportamenti nelle formalità?
Altro argomento, questo, che riflette una tendenza dei costumi di questi tempi, con l’immagine che riscuote il mondo delle stellette, tanto da cedere alla tendenza di oscurare la divisa. Nonostante il consenso che invece riscuote “fuori porta”. Va bene però e rassicura “la gente di strada e le massaie” per sapere se domani piove o c’è il sole (Ufficiali dell’Aereonautica nei servizi televisivi meteorologici), ma si evita di esporre le uniformi militari, anche quando dovrebbero rappresentare culturalmente l’Istituzione.
Diverso è per la Polizia di Stato, per le Polizie Municipali (Vigili Urbani), per i Vigili del Fuoco, per i Forestali (oggi Carabinieri, anche loro….), per i Guardiacaccia, per i Medici con camice bianco negli Ospedali o nei propri studi, idem per i Veterinari, eccetera-eccetera. Eccetera.
RAI 1 – Uno Mattina. 27 marzo 2017 – Un Ufficiale, GENERALE, in borghese, divulga e descrive le 4 Scuole Militari, con Allievi presenti. Insegnamento al pubblico, ma SOPRATTUTTO agli Allievi, che la divisa non è guida, ma è “afferente”. Insegnamento “no comment” per i militari che sono nei salotti o per strada, quando vedono che i loro superiori si presentano in borghese se parlano di qualcosa inerente, ari-non afferente alla vita che percorrono tutti i giorni, dall’Irak di Mosul alle caverne dell’Afghanistan. Nei mari del mondo, fra gli scafisti. E pirati….
La Difesa si affida così a professionalità di psicologi e di addetti ai cerimoniali, nonché di esperti nel campo “dell’immagine”, quasi come quelle dei pennini che scrivono “dormitori” nei disegni del plotter anziché “camerate”, evidentemente parola, questa, troppo ideologizzata e scomoda. Anche per le caserme, è così?, ari-no comment.
Forse quel plotter che ha disegnato il cerimoniale della trasmissione ha tagliato anche l’impeccabile abito in chiaro blu del Generale.
Siamo alla nuova trasformazione dei tempi? Dal mito della forma alla sua mimetizzazione?
Qual è la ricaduta in termini culturali nelle Istituzioni che si confrontano in Europa?
Cosa si insegna alle generazioni future?
Sembra una coincidenza, ma forse niente avviene per caso, come la rilettura di Giulio Einaudi e quella orgogliosa di Gerardo Marotta sull’Europa, qui riproposta a gennaio scorso!
Sede dell’EFSA a Parma
L’archetipo formativo, suggerito senz’altro alla Ministra dal vertice dell’Associazione Ex Allievi, è quello dell’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority), ovvero dell’Agenzia dell’Unione Europea, che è stata istituita nel 2002 con sede in Parma e che si occupa, in breve, di ricerca scientifica a livello europeo per la sicurezza di tutta la catena alimentare.
Ad essa è affiancata una struttura scolastica fondata sul modello del “baccalaureato”, il corso di studi superiore di quattro anni che, in analogia con provvedimenti legislativi di oltre 70anni fa, furono promulgati in Italia nelle scuole paritetiche all’estero per favorire l’istruzione dei figli dei lavoratori Italiani “fuori porta”. Questo sistema, per quanto possa essere sostenuto oggi da finanziamenti, ovvero dagli autofinanziamenti di mecenatismi pubblici o privati, non garantisce l’eguaglianza delle opportunità per giovani di qualsiasi estrazione, come l’Italia ha nella fondante etica del suo ordinamento.
Ma siamo, forse, al capovolgimento delle strutture stesse che governano i Paesi, con frenesia delle mutazioni delle Istituzioni e delle Agenzie, imprenditorie miste, pubblico-privato, nobilitate e legittimate dalle iniziative di interesse pubblico.
1774
1778
Il Battaglione Real Ferdinando, ideato nel 1771 e fondato nel 1772 da Ferdinando IV di Borbone, fino al 1786, mentre il Papà, Carlo III di Borbone, aveva cominciato prima, ma “in nuce”, ché “luce” fu per merito del Figlio, nella Real Accademia della Nunziatella, il 18 novembre del 1787. E ancor’oggi è accesa.
E’ una tendenza Europea, forse, che modifica, “sgretola”, ri-diciamo, le fondamenta delle Costituzioni dei Paesi. Forse è questo il nostro futuro. Non Ministri ma Alti Rappresentanti. Non Ministeri ma Agenzie. Non Militari per la Difesa, ma Contractors. Non Leggi ma Direttive. Sembra dispendersi la consapevolezza dell’idea dello Stato.
Mario Pagano, “illuminista della prima ora” nella Napoli di fine ‘700, scrisse il “Disegno del sistema della scienza degli ufizi” (citato già in questo giornale). Quel “disegno” era un vero progetto, “per una scienza dei doveri”.
Non era il disegno di un plotter, e non c’era neanche il bianchetto.
Targa in marmo posta all’ingresso alla Nunziatella
“A GLORIA E SICUREZZA DELLO STATO”
La Targa, fatta posare dal Re Borbone Ferdinando IV, onorava NON il Regno, ma lo STATO.
Era il 1787.
Sempre dai post della Pinotti:
……..Certa la scelta per la Nunziatella “perché la scuola più antica di formazione e ci sembra particolarmente importante unire la difesa del futuro con la sua tradizione più nobile”……..
Stadio Albricci di Napoli – Festa 18 novembre – Corso 1966
Le parole sul web dichiarano che il futuro è già scritto e dalla Ministra è stato validato per le più alte cariche dello Stato e del Governo.
E’ il tempo del futuro per la Nunziatella dei valori immateriali scolpiti nella sua Storia (disossata?), al servizio dell’Istituzione, o del mondo degli investimenti per la Difesa, o delle Agenzie europee o nostrane, o delle Fondazioni dei privati prestigiosi ed esclusivi.
Questo passa il convento.
Del resto il Rosso Maniero non era, e non è, un maniero.
Era proprio un Convento, dei Gesuiti.
il college è vicino (o quasi)
la corsa continua
Trieste, 23 maggio 2015 – 100 anni dopo il 1915.
Da sinistra:
il Tricolore, forse un po’ troppo fuori dall’immagine
la Ministra della Difesa, Roberta Pinotti e sul petto “RICORDARE”
il Capo di S.M.D., l’ Alpino Gen. Claudio Graziano
il Capo di S.M.E., il Bersagliere Gen. C.A. Danilo Errico