Il Golfo sotto la Luna
di Dora Cartella
Endimione era un giovane pastore dall’aspetto bellissimo; pascolava le pecore sul monte Latmo e trascorreva così i giorni a contatto con la Natura: ne ascoltava le voci, godeva dei suoi colori, giocava spensierato con la pioggia e con i raggi del Sole…libero nell’anima e nella mente.
Endimione, di Hans Toma, 1886
Un giorno Luna lo sorprese addormentato in un boschetto; la sua luce pallida illuminò il suo volto e subito fu vinta dall’Amore; cominciarono così ad amarsi con passione violenta: ogni notte Luna scendeva dal cielo ed insieme i due amanti trascorrevano intense ore di passione…
Ma il Tempo trascorre implacabile per i mortali ed i capelli di Endimione cominciarono a colorarsi di fili d’argento.
Luna chiese ad Ipnos di baciare le palpebre del giovane così da farlo addormentare per sempre per evitare che il Tempo potesse ancora infierire sul suo corpo e per avere la possibilità di continuare ad amarlo… Il desiderio della Dea dal volto di perla fu esaudito ed Endimione sprofondò in un sonno profondo ed una giovinezza eterna.
Dopo 4 giorni di “navigazione”, il 20 luglio del 1969 Neil Armstrong posò il suo piede sulla Luna e piantò sul suolo la bandiera statunitense… Conquista dell’umanità?
Ed il pensiero vola a Napoli…….
Il mio pancione era enorme…22 anni ed un bimbo in arrivo…Era già in ritardo di dieci giorni…Il caldo era asfissiante: forse anche Elios era adirato con gli uomini per quella violenza che stavano per mettere in atto…
Sui balconi i televisori ad alto volume trasmettevano in diretta la grande impresa minuto per minuto…
Le voci della gente si fondevano con quelle dei telecronisti e giungevano limpide in ogni casa, ad ogni ora del giorno e della notte.
Granite di limoni…caffè freddo…rossa anguria ed i balconi diventavano affollati chalet… palcoscenico di un teatro animato da volti su cui Curiosità, Attesa, Orgoglio gareggiavano tra loro.
Forse molti neanche comprendevano l’importanza di quanto stava accadendo, ma, si sa, a Napoli ogni evento diventa occasione per unirsi, per fare festa ed allontanarsi dalla problematica quotidianità.
Un dolore alla pancia: un piedino spingeva forte: una carezza ed il dolore passava prima di farsi nuovamente sentire un poco più a destra… e poi più su… e più giù.
Sui balconi la gente sventolava variopinti ventagli mentre allontanava lo sguardo dagli schermi e lo spingeva verso il cielo per osservare la Luna… restando a guardare con il fiato sospeso.
Ma Luna non c’era…forse si era nascosta o forse era corsa a chiedere aiuto al suo Endimione:
” Proteggimi! L’uomo assetato di sempre più nuove conquiste sta per violentare il mio corpo!”.
Ma il giovane amante, sprofondato nel sonno, non fu capace di aiutare la sua donna… immobile senti il suo grido di dolore quando l’asta della bandiera le fu conficcata nel petto celeste…
A quel lamento rispose più forte il silenzioso pianto di un bimbo: desiderava conoscere il mondo, affacciarsi alla vita, ma si era già reso conto della malvagità dell’uomo.
“Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità”, furono le parole che Armstrong pronunciò quando mise piede sulla Luna, ed io mi chiedo ancora a cosa sia valsa una tale impresa… solo una gara tra Stati Uniti ed Unione Sovietica per affermare la propria superiorità militare, economica e tecnologica.
Mentre scrivo Luna mi guarda dall’alto… è piena, gioisce, illumina il Golfo con la sua bellezza sovrumana e rassicura gli innamorati; ne sento la voce mentre con divina grazia tenta di infondere nei cuori la speranza che un grande amore dura per sempre…
Marisa Merz guarda la Luna lontana
Lei, infatti, tre giorni al mese ancora scende sulla terra per recarsi nella grotta e ricoprire di baci il suo amato.