pizzofalcone 2019 n. 8
I GIORNI CHE ALLUNGANO LA VITA
17 luglio 2019. Muore Andrea Camilleri.
18 luglio 2019. Muore Luciano De Crescenzo.
Il Sud piange.
Ma se del primo si aspettava dal Manzanarre al Reno, si dice così, da oltre un mese la ferale notizia, di Luciano ne erano al corrente i pochi intimi. Parenti e tanti amici.
Di Camilleri fiumi di parole, di ricordi, di osanna, di grande rispetto per uno che non vedeva più ma che faceva vedere il male che era, ed è, intorno a noi.
Il secondo, che parlava del male cercando di scoprire il bene in noi. Decisamente ateo, ma che sperava in Gesù e che ebbe funerali religiosi: quando mai a Napoli non ti benedicono in Chiesa!, eppoi a Santa Chiara!
Ne parlava, Luciano, col disincanto del “pensator cortese” che abbandona i vincoli dei numeri e dei bit per allargare il pensiero sulla natura dell’uomo. Se c’è il male, l’ironia, riesce ad allontanarlo. Lo irride con il sarcasmo per farlo scivolare su di noi e per disperderlo. Come se non ci fosse. Forse non è proprio così. Ma ci fa pensare che forse è così. Inossidabile il suo flash della ricerca di un rifugio dai bombardamenti a Napoli del ’43 che, con l’illuminante previsione dello zio, quello del saggio che tutto sa,
espressa davanti ad un tavolo di cucina trasferisce il
giovanetto Luciano e famiglia nel luogo più sicuro,
Cassino!
La tragedia del sangue della guerra che si rilegge con la
risata.
Lo ricordiamo con Mimmo D’Angelo, glielo dobbiamo, sorridente e caustico, nelle parole del nostro primo numero, il n. 0 del 2015.
Se n’è andato proprio a metà luglio. Come Camilleri. Baluardi di opposti e convergenti pensieri sul male, che fa pensare che tutti i giorni di questo funambolico mese di stravolgimento dei governi di tutto il mondo, e il nostro italico non è l’ultimo dell’elenco!, sono stati diversi e nessuno uguale all’altro.
Giorni diversi che allungano la vita che è degna di essere vissuta e ricordata.
Come quelli “Da Cristo a Maometto”, che la puntualità esclusiva di Lucio Martinelli ripercorre senza enfasi e senza retorica partigiana.
Giorni d’agosto che vanno riletti, anche sorridendo negli schizzi di siminarion.
Il sorriso e il disincanto che allungano la vita.
Forse.